Dalla Madre al mondo

Pubblicato il 22 aprile 2024 alle ore 22:54

Tutto l'agire umano, anche quello non intenzionale, ha un significato. Ogni scambio interpersonale e, per inciso, ogni relazione, cela dinamiche emotive e affettive, non necessariamente consapevoli, che operano al di là della nostra intenzionalità. Ognuno di noi agisce simultaneamente nel mondo esterno e in quello interno, tutti interagiamo con individui reali e con rappresentazioni fantasmatiche; ogni reazione, ogni interazione influenza stati affettivi, nonché dinamiche relazioni.

Sin dalla nascita, a partire dalla relazione primaria ed essenziale che si istaura tra madre e bambino, tra infans e l'Altro primitivo, il corpo risulta essere luogo centrale, terreno di incontro e di scambio. L'esperienza del corpo rimanda a bisogni fisiologi del bambino, una domanda in attesa della risposta materna; così l'esperienza di soddisfacimento, risultato della dinamica domanda-risposta, non si riduce alla semplice attenuazione delle tensioni interne ma si connota come relazione fondata sulla crescente comprensione, sintonia e sul riconoscimento che, gradualmente, si fa reciproco. Incontro primordiale, originario, quello dato dall'allattamento, situazione-interazione nella quale la funzione di nutrimento non si ferma alla mera e meccanica "offerta di cibo" ma si inserisce in una esperienza affettiva ricca di sguardi, vocalizzi, parole, contatto epidermico, carezze ecc. La funzione del nutrimento, sostenuta dalla libido, fa sì che si organizzi un primo rapporto affettivo con il mondo esterno. È, inizialmente, la madre, o meglio, attraverso la madre, che il bambino impara a conoscere tutto ciò che gli è intorno. Chiunque abbia avuto l'occasione di osservare le tenere interazioni tra una madre e il proprio neonato ha potuto costatare come il piccolo si rivolga essenzialmente ad essa, dapprima voltando il capo seguendone voce, attirandone l'attenzione con vocalizzi, poi, gradualmente, ricercandola attivamente, protendendo le braccia e, come il piccolo, nei momenti di pianto disperato, si calmi soltanto attraverso il contatto fisico con la mamma, la sua voce, le sue carezze, il suo respiro. Per il nuovo nato tutto il mondo si condensa nella madre, e, parallelamente, la madre si fa rappresentante del mondo per il proprio figlio; una madre-universo, unico Altro, che testimonia l'imprescindibile stato di dipendenza che accompagna ogni essere umano nel suo venire al mondo. 

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